Qui non si cerca di tenere in contatto persone lontano tra loro… ma ricostruire un presente distrutto dal tornado del 27 aprile 2011 in Alabama.
Bisogna trovare le parole giuste: le parole sono importanti!
Nanni Moretti
Mamma mi scrivi shrek sul computer?
Ecco manu S-H-R-E-K
Ma escono i video e le foto… io voglio i giochi di Shrek…allora mamma scrivi GIOCHI SHREK..
Manu ma mi vuoi rubare il posto di lavoro?
Ps. Per mio figlio Emmanuele, un nano travestito da bambino, il computer è Google … effettivamente ancora piccolo per distinguere un pc portatile da un Chrome OS 😉
Sempre più spesso sento parlare dei cosiddetti “spazzini del web” e qualche tempo fa ho approfondito l’argomento perchè strettamente collegato con il SEO. Negli USA è diventata ormai una moda per i VIP (vi ricordate Kate Moss?)
Ciò che forse non è evidente dai case history che leggiamo di pulizia del web è che in realtà non si tratta di una vera e propria pulizia, ma più di una spazzata sommaria…qualcosa del tipo “nascondere la polvere sotto il tappeto”…ma alla fine la polvere è sempre lì.
In pratica uno spazzino del web, attraverso la costruzione di blog, siti e profili social cerca di ripulire le prime pagine delle serp da notizie fastidiose per il cliente. Niente di più facile…no?
Un intervento interessante sulla Web Reputation è stato quello di Andrea Scarpetta al convegno GT 2010 con la sua interessante proposta di link building che ho personalmente testato.
Vi consiglio di dare un’occhiata alle slide
Le strategie da intraprendere in questi casi sono molteplici e, soprattutto, è fondamentale capire la quantità delle notizie diffamatorie e la qualità.
Se si tratta di diffamazione bisogna intervenire con una strategia veloce e aggressiva:
Ma se non si tratta di diffamazione? Cosa succede se la notizia che non vogliamo far apparire in serp è presente su un sito come La Repubblica? E se ne avesse parlato una trasmissione famosa in tv come Striscia La notizia?
In quel caso la lavorazione standard degli spazzini del web non basta..
Io credo che in questo caso la strategia da adottare sia quella del “mea culpa” e cercare di voltare pagina..altrimenti si rischia di fare la fine di Aiazzone!
(Non metto alcun link per Aiazzone, ma provate a digitare il nome di questa grande azienda su Google)
Imma Pinto
Perchè non posso avere una parola chiave singola?
Perchè questo tipo di parola chiave è piuttosto inutile ai fini della sua azienda o servizio!
Ma se digito xxxx il mio competitor c’è, perchè io non posso esserci?
Ecco…e cosa rispondiamo a una domanda del genere?
Io credo sia il caso di sottolineare il fatto che è sempre meglio ottenere un elevato volume di traffico di appassionati di “xxxxx” che proviene da Google e non essere ai primi posti delle serp con la Key “xxxxx” che risulta confusa e poco rappresentativa dell’azienda stessa.
Se sto cercando un negozio di telefonia in provincia di Napoli, e mettiamo che non sono un “abile navigatore” è molto probabile che digiterò qualcosa del tipo “cellulari nokia napoli”.
Da qualche tempo ormai è stato dimostrato che la tendenza dell’utente medio non è più quella di digitare una sola key per effettuare una ricerca, ma combinazioni di 2 o 3 almeno.
Che senso avrebbe lavorare su una parola chiave singola se a priori sappiamo che porterà un’alta frequenza di rimbalzo per il sito? Io credo sia il caso, per una buona riuscita del proprio lavoro di concentrarsi su parole chiave con:
Io ho ragionato in questo senso da sempre, e non mi interessa quel valore (a quanto pare mooolto indicativo) che google fornisce nel momento in cui si effettua la ricerca. Non è detto che se una key presenta qualcosa del tipo Circa 288.569.000 risultati (0,32 secondi) sia impensabile da utilizzare per un sito e sperare di vedersi nelle prime pagine.
Ho vinto molte sfide in questo senso e la risposta è sempre la stessa…Google premia la legittimità (nel senso etimologico del termine) e la coerenza con i contenuti. (per questioni tipo Page Rank o densità delle key…rimandiamo ad altri l’arduo compito di spiegarlo)
Per la questione relativa al competitor che è in prima pagina con la fatidica parola xxxxx…io faccio fatica a pensare che dietro ci sia una lavorazione SEO, ma a un posizionamento + o – naturale!
Fatto sta che l’altro giorno ho sentito una parolina magica al telefono “aveva ragione lei…possiamo rivedere le key?”
Mi verrebbe da dire…ma allora ha ragione mia madre quando dice “ma si nun saje fà o’scarpar…” 🙂